La definizione scientifica della cellulite è Panniculopatia- Edemato- Fibro-Sclerotica (PEFS) e, già dal nome, capiamo che si tratta di una problematica complessa, che interessa più distretti dell’organismo e a più livelli.

 

Cause

Ha cause multifattoriali (genetiche, ormonali, farmacologiche) ed è favorita da predisposizione familiare, sedentarietà, alimentazione malsana, fumo, alcool e stress.

Suoi alleati sono vestiti stretti, che comprimono i vasi sanguigni, tacchi alti, che ostacolano il ritorno venoso e linfatico, diete drastiche, che favoriscono il dannoso effetto yo-yo, e il prolungato mantenimento della posizione eretta o di quella seduta, senza passare frequentemente dall’una all’altra.

 

Distretti corporei

La cellulite coinvolge il microcircolo (componente venosa), il sistema linfatico, e il tessuto adiposo sottocutaneo.

Il sistema circolatorio, attraverso il sangue, è deputato al trasporto di ossigeno dai polmoni ai tessuti, al trasporto inverso di anidride carbonica, alla distribuzione dei nutrienti metabolizzati, e alla eliminazione delle sostanze di rifiuto.

Il sistema linfatico, invece, è costituito dai linfonodi, dai vasi linfatici (che decorrono parallelamente alle vene), e dalla linfa che vi scorre.

Questa raccoglie dalla periferia i liquidi e le sostanze di scarto e li trasporta agli organi emuntori (fegato, reni, polmoni, pelle) affinchè vengano eliminati. 

A differenza della circolazione sanguigna, regolata dalle contrazioni ritmiche del miocardio, il fluire della linfa è stimolato dalla muscolatura liscia dei vasi linfatici e dall’attività contrattile dei muscoli scheletrici. Se questa è scarsa o debole, la linfa ristagna, i liquidi e le tossine si accumulano negli spazi interstiziali e i tessuti diventano sede di edema.

Quando gli equilibri tra tessuto connettivo, microcircolazione, e sistema linfatico si alterano, le cellule adipose aumentano in volume e compattezza, generando un processo infiammatorio cronico. 

Contrariamente a ciò che si pensa, il numero di adipociti presenti in un soggetto magro e in uno in sovrappeso non è poi così diverso. Determinante è, invece, la dimensione delle cellule adipose, capace di rendere cellulitica una persona magra e acellulitica una in sovrappeso.

Per motivi ormonali la cellulite colpisce maggiormente le donne, soprattutto nella zona addominale, fianchi, cosce e glutei. 

 

COSA FARE

Fondamentale è prevenire l’insorgere o il progredire della cellulite agendo contemporaneamente su più fronti, correttivi di stili di vita diffusi ma poco salubri.

 

Alimentazione

Ridurre l’apporto di sale e bere tanta acqua, almeno due litri al giorno, per eliminare l’accumulo di liquidi, soprattutto agli arti inferiori. 

Mangiare grandi quantità di alimenti alcalinizzanti (frutta secca e verdure), e di frutta fresca, ricca di vitamina C e flavonoidi (fragole, kiwi, arance, mandarini).

Preferire cereali integrali, le cui fibre, riducendo il picco glicemico, evitano i relativi picchi di insulina e il conseguente accumulo di tessuto adiposo con ingrossamento degli adipociti.

 

Attività fisica

Dovremmo farla sempre, perché ci aiuta a stare bene, oltreché a contrastare la cellulite. È sufficiente una attività aerobica anche leggera, di un’ora, almeno tre volte a settimana. Camminare a passo veloce, andare in bicicletta o nuotare potenziano il miocardio e la circolazione sanguigna, favoriscono l’ossigenazione dei tessuti, migliorano il tono muscolare e accelerano il catabolismo lipidico.

 

FITOTERAPIA

Nel combattere la cellulite un approccio fitoterapico integrato può fare davvero la differenza. Tante sono le piante che possono venire in nostro soccorso.

Per favorire la diuresi è prezioso l’utilizzo di pilosella (Hieracium pilosella L.), equiseto (Equisetum arvense L.), betulla (Betula alba L.), orthosiphon (Orthosiphon stamineus Bentham), verga d’oro (Solidago virga aurea L.).

Queste piante, ricche di flavonoidi, possono essere assunte da sole o in associazione, sotto forma di tintura madre (TM), un paio di volte al giorno, dopo i pasti principali.

Ottimi a scopo diuretico anche il decotto di gramigna (Agropyrum repens L.) e l’estratto secco (ES) di ortica (Urtica dioica L.).

La componente infiammatoria della cellulite può essere aggredita attraverso l’utilizzo di olmaria (Spiraea ulmaria L.), potente antiedemigeno, o dell’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens DC.), o anche dell’albero dell’incenso (Boswellia serrata). Nei casi più ostinati risulta utile l’aggiunta di ribes nero (Ribes nigrum L.) macerato glicerico (MG), un paio di volte al giorno, prima dei pasti.

Per potenziare la componente linfatica, invece, è di grande aiuto il meliloto (Melilotus officinalis L.) che, spremendo i vasi linfatici, favorisce il ritorno venoso e riduce il linfedema. 

A supporto della componente venosa, in virtù dell’attività flebotonica o flebotropa, fondamentale è l’apporto di ippocastano (Aesculus hippocastanum L.), rusco (Ruscus aculeatus L.), centella asiatica (Hydrocotyle asiatica L.) e amamelide (Hamamelis virginiana L.), da assumere anche in associazione sotto forma di tintura madre (TM), un paio di volte al giorno, dopo mangiato.

A queste va senz’altro aggiunta la vite rossa (Vitis vinifera L.) (droga = semi), potentissimo antiossidante, sotto forma di estratto secco (ES) titolato al 95% in OPC (proantocianidine; flavanolo). 

 

USO TOPICO

Per contrastare le adiposità localizzate possono essere d’aiuto massaggi eseguiti da mani esperte, coadiuvati dall’utilizzo di una base oleosa (ad esempio olio di mandorle dolci) arricchita da olio essenziale (OE) al 3% di cipresso (Cupressus sempervirens L.), che migliora tono ed elasticità della parete venosa.

Per un risultato ancor più efficace, il massaggio può essere potenziato da una crema preparata con rusco, vite rossa (droga = semi), ippocastano, centella asiatica e amamelide, con l’aggiunta di olio essenziale (OE) al 3% di cipresso

 

Difficilmente potremo sconfiggere la cellulite. 

Abbiamo, però, tante armi a nostro favore per contrastarne l’accrescimento e limitare la famosa pelle “a buccia d’arancia” che tanto ci affligge quando ci specchiamo.

Fondamentale è utilizzare queste risorse sempre, tutto l’anno, e non solo quando ci ricordiamo di avere un corpo perché sopraggiunge la stagione estiva.

 

 Consultare sempre il proprio medico curante che stabilirà dose, modi e tempi della corretta terapia.